Ucraina

L’Ucraina è una nazione molto composita, un paese fatto di contrasti e armoniche convivenze:  grandi centri urbani e piccoli villaggi rurali, giovani e anziani, cittadini che parlano in russo e cittadini che parlano ucraino, hutsul, inglese, italiano e francese. Tutti con un modo diverso di vedere il futuro. Può anche capitare di sentire cittadini di lingua russa che abitano nella zona ad est del paese, parlare con nostalgia dei tempi dell’ex Unione Sovietica, mentre invece i cittadini di lingua ucraina che abitano la zona ovest del paese, sono più portati a legarsi all’Europa. Certo la transizione non è stata facile, per nessuno e per tutti i punti di vista, ma oggi sembrano raccogliersi con sicurezza i frutti di questa nuova apertura, economica e culturalre. 

 

Con la Rivoluzione Arancione del 2004 l’Ucraina ha scoperto un aspetto socio-psicologico del tutto nuovo. Da sempre considerato un popolo a volte succube di ciò che gli accadeva intorno, il successo del movimento, che ha visto manifestanti accampati per un mese al freddo e al gelo pur di ottenere l'obiettivo finale, ha risvegliato gli animi della nazione cancellando così questo atteggiamento passivo. Il movimento è sorto all'indomani dei sospetti brogli elettorali delle elezioni presidenziali del 21 novembre 2004 e vennero 'innescate' da Viktor Juščenko che contestava i risultati degli oppositori, divenne poi infatti il nuovo presidente dell'Ucraina.

 

Il risveglio popolare di giovani ucraini (e meno giovani) viene così visto all'interno di una fase di risveglio di un nazionalismo equilibrato, arrivato sin dai giorni della tanto agognata indipendenza. Non si può inoltre dire che il paese non abbia conosciuto l'usurpazione dello straniero, visto che questo popolo ha sempre dovuto convivere con la presenza di dominatori nelle proprie terre. Da una ventina d’anni la sua indipendenza (soprattutto dal dominio russo) sta iniziando ad imporsi sempre di più a livello internazionale dando una nuova configurazione anche alla società civile ucraina.