Vigilia di Natale in Ucraina

natale ucraina2Durante la cena della Vigilia di Natale in Ucraina, detta Sviata Vecheria (Santa Cena), si preparano dei piatti specifici seguendo riti e tradizioni che riportano all’antichità. Tutte le celebrazioni della Vigilia sono rivolti a Dio, alla buona fortuna della famiglia e alla memoria degli antenati. La famiglia si riunisce per dare inizio alla cena appena spuntano le stelle, a ricordare la Stella di Betlemme durante la Santa Notte. 
 
Secondo la tradizione il tavolo viene ricoperto con due tovaglie: una dedicata agli antenati della famiglia, l’altra alle persone vive. Sotto il tavolo e sotto le tovaglie, viene posta una manciata di fieno, simbolo della mangiatoia dove è nato Gesù. Secondo la credenza, durante la notte di Natale le anime dei famigliari  defunti partecipano alla cena: viene preparato un tavolo apposito accanto a quello dei vivi, anch'esso imbandito con del cibo. A centro della tavola si posa il kolach, il pane di Natale: è a forma di anello, con all’interno - sovrapposti - altri tre anelli più piccoli e al centro di essi, nella parte superiore,  una candela. La forma circolare simbolizza l’eternità, mentre i tre anelli sono il simbolo della Trinità.
 
Nell'uscio delle case viene posto un fascio di steli di frumento o di grano misto, detto 'didukh' (che significa “nonno”). A questa tradizione ucraina la gente è particolarmente affezionata, in quanto gli steli di grano sono il simbolo dei padri di famiglia, e si pensa che durante le feste il loro spirito risieda al loro interno. Dopo aver depositato il 'didukh' nel posto d’onore, il padre o il capo famiglia mette accanto ad essi una ciotola di 'kutia', un piatto a base di grano bollito misto a semi di papavero e miele. La kutia, detto anche cibo di Dio, è  il piatto più importante della cena della Vigilia del Natale in Ucraina. Ad accompagnarlo è una brocca del succo della 'uzvar' (formata da dodici tipi di frutta stufata, vedi di seguito) chiamata anche “bevanda divina”. 
 
Una volta che tutti i preparativi per la cena sono terminati, il padre dona ad ogni membro della famiglia un pezzo di pane, precedentemente benedetto in chiesa, immerso nel miele. Dopodiché inizia una preghiera, a cui partecipa tutta dalla famiglia; al termine, porge gli auguri a tutti con la frase "Khrystos Razhdaietsia" (Cristo è nato), a cui la famiglia risponde "SLavimo Yogo" (rallegriamoci).
 
I piatti serviti durante la Santa Cena sono rigorosamente di verdure, legumi o pesce, mai di carne, in quanto il periodo di digiuno termina il giorno di Natale (il giorno dopo). In totale, sono dodici pasti, uno per ogni apostolo di Cristo: tra questi ci sono, la portata principale della cena, il kutia,  segue il borshch, una zuppa di barbabietole con del vushka, gnocchi bolliti ripieni di funghi e cipolle tritate. A seguire, del pesce in ogni forma e di ogni tipo (al forno, grigliato, fritto, in gelatina, a palline, aringhe marinate, ecc.), dei varenyky (i ravioli di cavolo con patate, grano saraceno e prugne secche) e dei holubtsi (gli involtini di cavolo). Per finire, si porta in tavola l’uzvar, un tazza di frutta sciropata, tra cui mele, perre o prugne, con miele o zucchero. 

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