Ucraina

Capoluogo dell’Ucraina occidentale, Leopoli (in lingua locale nota con il nome di Lviv) è una città cosmopolita e una delle più belle dell'Europa orientale. Prende il nome dal figlio del suo fondatore, il principe Daniele Romanovic, che fu anche primo re di Rus' e la fondò nel 1256. Antica di oltre 750 anni, la città è anche considerata uno dei principali centri culturali della nazione, la 'piccola Parigi' dell'Ucraina, come viene spesso definita. L'UNESCO nel 1998 ha incluso il centro storico di Leopoli (Stare Misto L'vova) nella lista del Patrimonio dell'Umanità, la motivazione? “Lo straordinario esempio di fusione delle tradizioni architettoniche ed artistiche dell'Europa orientale con quelle italiane e tedesche”.

 

Il paesaggio architettonico di Leopoli unisce varie epoche e stili differenti, gli esempi spaziano dal gotico latino (la cattedrale) al barocco-rococò (cattedrale di San Giorgio), al manierismo (monastero Bernardino) al rinascimentale (cappella di Boym), tutti convivono in perfetta comunione dando alla città una bellezza unica. Moschee, sinagoghe, templi armeni, ortodossi e chiese cattoliche sono armonicamente rappresentati. Non si manchi per esempio la visita alla chiesa greco-cattolica della Natività di Maria, che ospita le reliquie di San Valentino, patrono degli innamorati, mentre la Cattedrale di San Giorgio vi mostrerà le famose sculture di Iohann Pezel, definito come il "Michelangelo dell'Ucraina".

 

La storia di Leopoli in effetti non è solo ricca, ma è anche un insieme di storie di regni e nazioni diverse. Alla morte del padre, il figlio Lev fece della città la capitale del suo regno, il principato di Halych-Volinia (in italiano Galizia-Volinia). Fin dall'inizio della sua esistenza la città è diventata la capitale culturale della terre ucraine occidentali. Nel 1349, quando divenne parte della Polonia, Casimiro il Grande le diede ampia autonomia e aiuti economici, oltre a costruire delle fortificazioni. Durante la prima battaglia di Leopoli, nell’agosto del 1914, la città finì in mano ai russi ma venne riconquistata nel 1915 dagli austriaci. Nel 1920 con la guerra polacco-sovietica, passò alla Polonia. Per finire, nel 1939, con l’ingresso delle truppe sovietiche, divenne parte, insieme a tutta l’Ucraina occidentale, della Repubblica Sovietica Ucraina. Alla fine degli anni ’80 iniziò a manifestarsi il nazionalismo ucraino che portò, nell’agosto 1991, l’Ucraina e Leopoli all’indipendenza.

 

Leopoli è stata fortunatamente risparmiata dalle distruzioni della Seconda guerra mondiale, conservando intatto il suo assetto architettonico dei secoli passati, che va dal gotico fino ad oggi. Certo, anche qui si trovano le 'fredde' costruzioni di epoca comunista, ma sono lontane dal centro storico, che rimane caratteristico, con le stradine strette, acciottolate la rendono una tra le cittadine più incantevoli del paese.

 

La Città Vecchia si trova ad est del suo attuale centro moderno: il cuore storico è rappresentato dalla Ploshcha Rynok, l'antica e grande piazza del mercato, un tempo centro vitale della città, considerata la meglio conservata di tutta l’Ucraina. Oltre ai bellissimi edifici decorati con incisioni in pietra del XVI e XVIII secolo, sulla piazza si trova anche il municipio del XIX secolo e la Cattedrale Cattolica Romana (arcibasilica dell'Assunta) del XIV secolo, il migliore esempio di arte gotica della città. La Cappella Boym (Каплиця Боїмів) presente al suo interno, è ricca di stupende incisioni in pietra, tra le migliori della città, uno dei primi esempi di manierismo nel centro Europa. All’angolo opposto sorge invece la farmacia più antica di Leopoli (fondata nel 1735). Nello stesso edificio (del XVI secolo) si trova anche il Museo Apteka, dove si possono vedere tutte le attrezzature farmaceutiche antiche.

 

Sono oltre il centinaio i monumenti storico-architettonici di Leopoli, dichiarati protetti dal governo per il grande valore rappresentato. Sono incluse i palazzi d'epoca della piazza Rynok (la piazza del mercato); la splendida Casa Nera (Chorna Kamyanytsia), un edificio in stile rinascimentale sito nella piazza Rynok e costruito nel 1577 per l'italiano Tomaso Alberti, un esattore delle tasse (dagli anni '20 l'edificio ospita il Museo di Storia di Leopoli); le armerie reali, esemplari di culto fortificato, come le chiese di Mikolaivska, di Onufrievska e di Piantniska; la Torre di Korniakt e le cattedrali Armena e polacca; le fontane e le sculture site tra le mura antiche della piazza. Questi sono solo alcuni delle attrazioni turistiche di Leopoli. 

 

Ci sono poi anche i musei di Leopoli, numerosi, che raccolgono le memorie uniche della storia, della cultura e dell'arte urbana e nazionale. Come scordare di menzionare il l'Opera di Leopoli? Un grandioso teatro che ogni anno si apprezza per il folto programma teatrale e di balletto. In città la cultura è sempre stata la marcia in più della popolazione e soprattutto dei giovani; cresciuta come importante città universitaria, Leopoli ospita oggi 12 istituti di studio superiore e una delle università più antiche d'Europa. La crescente educazione universitaria ha anche permesso di instaurare un forte legame con il mondo dell'imprenditoria e del lavoro in generale, considerando che oggi l'11% degli investimenti in Ucraina circola intorno alle imprese di Leopoli. 

 

Vicino alla Città Vecchia, a circa 2 km, si può visitare il Museo di Architettura e Vita Popolare all'aperto: qui, sparsi su una superficie che supera i 60 ettari, si trovano circa cento fattorie, fucine, mulini a vento, chiese e scuole di legno. In ogni edificio, testimone delle tradizioni popolari del paese, sono presenti gli oggetti antichi usati quotidianamente e molte opere d’arte popolari. Dal centro della città partono autobus e tram che portano direttamente al museo.

 

Le giornate passate a visitare Leopoli si arricchiscono di cultura e piacevoli momenti di soggiorno. Scendete semplicemente le stradine, gli stretti viottoli, attraverso le piazze e i parchi ombrosi... il ritmo della città batte a tratti lento, a tratti intenso: è l'Ucraina di oggi, paese di  armoniosi contrasti.